… A MIA MAMMA… LA MIA FATA!

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mammag-604x276Sono stanca oggi. Sono stanca da tempo per essere sincera. Questa mattina, oltre a lavorare sono andata a trovare mio “fratello”. Due pugni nel muro… un paio di domande come sempre… e poi l’ultima… “Perché mi hai lasciata da sola…?”.

Ma oggi voglio parlarvi di lei. La donna che mi ha messa al mondo. La donna che, non leggerà mai questo pezzo (non utilizza il pc). La donna che ha lottato “silenziosamente” per vincere le sue battaglie nei suoi sessantacinque anni di vita. La donna che ha lottato “con i denti” per me… in ventotto anni. La donna che mi ha voluta fortemente. La donna con cui spesso litigo.

Mia mamma.

Siamo diverse noi. Lei il bianco ed io il nero.

Lei la razionalità… io l’eccesso.

Lei la donna delle riflessioni… io quella dell’istinto.

Lei che nella vita ha sopportato silenziosamente senza parlare.

Io… che non mi fermo davanti a niente e nessuno.

Lei che con la sua dolcezza riesce a farti venire il diabete.

Io che “colo” veleno dagli angoli della bocca.

Lei che spesso tace il suo dolore e il suo nervoso.

Io che urlo come una folle e spacco tutto quello che mi capita davanti.

Lei che è convinta del mio non ascoltarla.

Io che apprendo ogni singola parola.

Lei che quando sono “caduta” era sempre al mio fianco.

Io che, per lei, mi strapperei il cuore (anche se lo dimostro poco).

Lei che quando mi vede nervosa mi guarda negli occhi e m’infonde tranquillità.

Io che, a ventotto anni suonati, cerco la sua mano e le chiedo di cantare la ninna nanna che stornellava quando ero piccina.

Lei che non giudica mai le mie scelte e le accetta silenziosamente.

Io che faccio sempre di testa mia.

Quando mi siedo e sfoglio gli album fotografici… rivedo me nelle foto di mia madre… uguali… identiche… come due gemelle.

Due gemelle “diverse”. Io e mia madre abbiamo sempre provato e siamo riuscite a darci forza.

Lei che ha sempre accettato i miei “colpi di testa” dandomi della folle… a tratti.

Io che parecchie volte, per evitare di sentirla inveire mi sono comportata decisamente male.

Lei che quando mi addormentavo davanti ai libri (nel periodo della triennale e della biennale) mi svegliava levandomi davanti il caffè e le sigarette.

Io che urlavo di essere sveglia… e poi crollavo nel cuore della notte a dormire con la faccia spiaccicata nei libri.

Io la amo. Lei non ha la consapevolezza. Ma alle volte… la notte… cerco la sua mano per trovare la sicurezza che mi manca.

Noi ci capiamo con uno sguardo.

Lo stesso sguardo che, alle volte ci fa litigare in maniera furibonda.

Lei che mi rinfaccia il mio vizio del fumo.

Io che voglio smettere per lei.

Tu che hai sempre ragione… ed io… che ho sempre torto.

Mamma. Laura. Io ti amo. Non hai avuto una vita perfetta… anzi. Non hai avuto una figlia perfetta… ne sono consapevole… ma alla resa dei conti, come ben sai… io ci sono sempre stata… anche nei momenti peggiori (come tu ci sei stata per me).

Tu ed io siamo un’unica cosa…

Tu una mamma buona… una mamma perfetta.

Io una figlia “particolare”… una figlia Malefica.

Ti guardo mamma… e ti confesso, finalmente, le mie fragilità. Ti confesso cose che non ti ho mai raccontato neanche quando ero bambina.

Ti rinfaccio quando mi facevi mettere le scarpe a “occhio di bue”.

Ti rinfaccio quando non hai preso le scelte giuste prima che fosse troppo tardi.

Tu che durante le mie crisi di pianto e panico ti sei stesa sul pavimento, in silenzio, ad abbracciarmi… mentre alle volte urlavi per farmi tornare alla realtà.

Ti confesso (dopo i miei attacchi di panico) la mia paura di morire… e tu ti “incazzi”.

Ti “incazzi” perché dici che “farnetico”.

Ed io… io che non mi fermo. E ti dico che se dovessi morire c’è una lista di cose che devi chiudere con me.

Tu che mi guardi… smetti di “incazzarti” e mi dici: “Smettila di fare la cretina… dai”.

Io smetto di parlare.

Forse, anche per il mio lavoro, parliamo troppo poco. Ma sappi che ti amo…

Malefica ha per mamma una “fata buona”… come nella storia reale.

Vi lascio con una canzone… nulla di smielato scritto da qualche piccola “cantante”… ma un brano che spacca… uno che dedico sempre a mia madre.

Baci “malefici” per tutti… o quasi tutti.

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