Oggi non ci sto dentro completamente.
Oggi, forse, colpa del tempo (sono maledettamente metereopatica) sto fuori come un treno deragliato dai binari.
Il veleno… quello verde… quello che tanto amate… cola da entrambi i bordi della bocca!!!
Ne ho una per tutti e per tutto. Sicuramente sarà anche colpa dei problemi mensili che colpiscono tutte le donne… ma oggi è decisamente una giornata NO!
Pioggia… capelli inguardabili… la mia faccia (evitiamo di commentarla)? Sono un disastro e sistematicamente… ogni qualvolta piove… io esco con le ballerine (sono nata un genio)!
Allora… abbiamo parlato molto in questi giorni! Abbiamo parlato di rapporti che finiscono, de “la maledizione delle minchie morte” (argomento che un giorno, magari, svilupperemo meglio).
Voglio parlare di domani. Si. Voglio parlare dell’8 marzo. Della famosa quanto attesa (mi chiedo ancora il perché) festa delle donne.
Si festeggia cosa? Donne… ma sapete a quanti ricordi è legata questa data?
La posizione di noi donne non è mai stata molto favorevole nel passato. Le donne non avevano diritto a parlare e votare e molte altre cose ancora. Allora? Partiamo dall’inizio? Bene…
Celebrata in Italia per la prima volta nel 1922, la giornata internazionale della donna nasce negli Stati Uniti il 28 febbraio 1909, quando il Partito socialista americano decide di organizzare una manifestazione a supporto del suffragio universale femminile.
Passate le guerre e con l’avvento del movimento femminista, nel 1977 una risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sancisce che ogni Paese debba proclamare una giornata per i diritti delle donne e la pace internazionale; le Nazioni Unite impongono dunque una riflessione sulle discriminazioni subite dalle donne nella partecipazione alla vita politica e sociale.
A questo punto mi domando e vi domando? Ma cosa c’è da festeggiare?
Domani dovremmo essere incazzate… incazzate nere e sapete perché? Perché nel 2012 è stata uccisa, in media, una donna ogni santo giorno (nel 2011 era una su tre giorni) e sapete da chi? Dal marito, da fidanzato, dal compagno, dall’amante e da un semplice estraneo solo perché incapace di concepire la donna come una persona invece che come un oggetto di sua proprietà.
A mio avviso il problema di fondo è uno solo… quello culturale.
Domani, come ogni anno, i locali saranno invasi da donne (?) in completo delirio che si strapperanno i capelli davanti a “tristi” spogliarellisti.
Udite… Udite gente… domani apriranno le gabbie… e tutte le donne potranno quindi uscire a prendere una boccata d’aria fresca facendo le “sgallettate” per strada.
Un giorno in cui la società concede alle donne qualche pazzia e soprattutto le mimose (oddio… se penso alla puzza vomito subito)!
Ma santo cielo… lo capite che la vita è altro?
L’8 marzo, se proprio la vogliamo dire tutta, è uno dei rituali più maschilisti che ci possa essere. Perché? Semplicissimo… paradossalmente le donne rivendicano la propria femminilità comportandosi da uomini.
Ma stiamo scherzando??? Vi prego… se è vero voglio morire polverizzata subito.
Malefica chiama terra… Malefica chiama le donne… anzi… le Donne…
Siate realiste… fino a prova contraria sono gli uomini che si eccitano con un corpo nudo, noi no. Non che ci facciano schifo gli uomini effetto “Calcaterra”, ma non è sufficiente a mandarci in completo delirio.
In questo momento, piuttosto, riesce a prendere di più le donne, un racconto erotico che possa rievocare l’atmosfera sensuale e sessuale (è il business della lettura erotica che parla… con dati alle mani).
E allora… care amiche… vi prego… domani scegliete una cena tranquilla… non indossate minigonne “ascellari”… siate serene e poco frivole… dimostrate il vostro essere donne senza strapparvi i capelli e datevi un contegno umano.
La donna è donna sempre… tutti i santissimi giorni… e non ha di certo bisogno di una festa per ricordarlo a se stessa e al mondo intero.
Io domani sarò a una cena di lavoro (lavoro sempre si… non ricordatemelo dai).
Per me sarà il momento di festeggiare quando una donna definita da qualche uomo “brutta” (che poi… diciamocelo con tutta franchezza… a commentare sono sempre dei cessi umani) verrà ritenuta socialmente accettabile senza che debba necessariamente bilanciare con la simpatia… senza fare i conti ogni giorno con lo specchio… o con lo “spettro “ dell’anoressia e della bulimia.
Nel frattempo (giusto perché questa sera voglio vomitare un bel po’ di veleno verde) voglio ricordarvi di sforzarvi di non dare dalla “zoccola” a quella che vi ha fregato l’uomo. Ribaltiamo la medaglia e guardiamola dall’altro lato….
Chiediamoci, seriamente, se ci interessa un uomo che si fa “fregare” dalla prima donna che passa.
Detto questo… vi lascio con una riflessione trovata sul web: “Il sorriso, la dignità e le mutande sono le uniche cose che nessuno deve mai riuscire a portarti via senza il tuo permesso”.
Baci “malefici” a tutti… o quasi tutti.