Appena riemersa da una nube di fumo che ha avvolto la mia faccia. Fumare è un brutto vizio… ma smetterò… o almeno spero! Eccomi davanti al pc a cercare di scrivere qualcosa che abbia un senso.
Sono molto delusa da come funzionano le cose. Sono delusa dal fatto che oggi non si possa fare musica vera… sono delusa dal fatto che la gente s’infastidisca e chiami immediatamente le forze dell’ordine per “bloccare” ogni minima iniziativa “pulita” che vede giovani coinvolti. Sono delusa perché chi vuole fare… in realtà si trova le “ali spezzate”.
Questa sera voglio parlare delle modifiche che l’essere umano decide di apportare al proprio corpo.
Oggi modificare, plasmare o addirittura costruire un nuovo corpo forse non ha più la valenza simbolica del passato.
Avete mai pensato a cosa spingeva le comunità tribali a marchiare il proprio corpo con tatuaggi, scarificazioni e fori?
Sicuramente non era follia… ma un segno di appartenenza.
La voglia di distinguere il proprio corpo è sempre rimasta tanta… ma la voglia di apportare modifiche, spesse volte, permanenti… da cosa nasce?
Tra il 1968 e il 1969 la voglia di emergere attraverso la corporeità, riuscì a collocarsi e trovare libero sfogo in una corrente artistica ben precisa, ovvero, la body art, che usava il corpo come “supporto” per creare un’opera d’arte.
In questo modo la fisicità mostrata attraverso le manipolazioni corporee riusciva a essere molto più espressiva di tutte le tecniche possibili, anzi, il corpo da solo doveva essere in grado di esternare il mondo interiore, le angosce, i dolori e i problemi di coloro che lo mostravano.
E’ proprio vero che attraverso il corpo, parecchie volte, si riesce a esternare il malessere dell’anima?
Cosa rappresentano veramente i segni del corpo?
Chi ha deciso di imprimere dell’inchiostro nel proprio corpo… o ha deciso di “indossare” un piercing è davvero una persona da evitare o giudicare?
Io credo che ognuno di noi sia libero di fare, del proprio corpo, quello che vuole… soprattutto se spinto da una valida motivazione… una motivazione forte e singolare e non per moda. Non è certamente corretto giudicare nel 2013 chi ha “i pupi” (tipico modo per indicare i tatuaggi qui in Sicilia) solo da un punto di vista puramente estetico.
Sul mio corpo ci sono svariati segni e svariati fori… ma tutti dettati da motivazioni intime e private… (anche se visibili)… momenti della mia vita che hanno segnato sia la mia mente sia il mio corpo (per mio volere) e sicuramente non credo di essere “tacciata” come una cattiva persona per questo.
La gente vede il marcio ovunque oggi… ma voi… fate sempre le vostre scelte…
Baci “malefici” per tutti… o quasi tutti… ma soprattutto baci “malefici” per i miei amici della Blasco Ciurma… lunga vita a voi… a noi…
Questo pezzo è per tutti i miei lettori… tutti quelli che credono nel potere della scrittura. Tutti quelli che credono in “Malefica”. Tutti quelli che mi invadono di messaggi e che mi fanno sentire affetto. Alzate il volume… anche se è tardi… e godetevi questa “grande poesia”.