E’ con questa frase che voglio iniziare a scrivere oggi. Con una frase che riguarda Eva… la peccatrice per eccellenza…
Eva è il nome che Adamo, primo uomo secondo la Genesi 3,20, ha dato alla sua compagna dopo che l’aveva chiamata “donna”.
La Bibbia dà dei due nomi un’etimologia popolare. Eva viene fatto derivare da “vivente” o “che suscita la vita”. Il nome “donna” (‘ishshah) viene considerato come forma femminile di ish (= maschio). L’intendere donna come “maschi-a” indica una relazione essenziale: sia per origine che per finalità, la donna costituisce una unità con l’uomo. A ciò allude anche il racconto di Genesi 2,18-22, secondo cui la donna è tratta dal fianco del primo uomo.
Eva…
Eva un intreccio di amore… passione… desiderio… paura… forza… fragilità… peccato…
Eva… peccatrice per eccellenza… Eva… colpevole di avere “sete” di sapere…
Eva… una semplice donna…
Eva… una donna come tutte noi!
Leggo molto quello che mi scrivete… Leggo le vostre mail… Leggo i vostri messaggi privati… e mi rileggo nel passato.
Molte donne si sentono peccatrici… peccatrici per qualcosa che non hanno mai fatto…
Peccatrici perché, forse, si sono abituate troppo a questo termine…
Peccatrici perché forse sono talmente stanche di sentirselo dire che hanno lasciato le redini rassegnandosi all’idea di esserlo…
Leggo donne disperate per colpa di uomini che meriterebbero…
Beh… meriterebbero solo una cosa… tre bei “calci in culo” (l’ho scritto… ecco).
Uomini che le hanno uccise psicologicamente costringendole a sentirsi sbagliate…
Uomini che le hanno fatte sentire peccatrici fino a renderle un triste riflesso di quello che erano (lo stesso discorso, chiaramente, potrebbe essere rigirato per donne che hanno distrutto la vita di molti uomini).
Voglio scrivere a voi lettrici…
Voglio dirvi qualcosa che forse non vi ho mai scritto…
Ultimamente… la vostra Malefica ha ritrovato il sorriso… un sorriso da quindicenne… un sorriso che ha quasi cancellato l’odore della paura… un sorriso che mi rende più dolce (così dicono gli amici più stretti)…
Avete mai sentito parlare della teoria della mezza mela?
“Ho trovato la metà della mela”, “Lui è la mia metà“… quante volte abbiamo sentito espressioni come queste?
Prima per me… la regina del male… erano solo sinonimo di aver trovato l’amore, ma ora penso che parole come quelle possano significare di più.
Una mela a metà è una mela incompleta…
Cercare l’altra parte della mela… in qualche modo equivale a cercare di riempire la propria vita… colmandola con ciò che manca…
Tempo addietro… qualcuno mi raccontò anche un’altra teoria… quella del tempio…
“Due persone sono come due colonne, stanno in piedi da sole, ma possono essere la base per poggiare un tetto, per creare qualcosa che è più della mera somma delle parti”.
Se Malefica dovesse scegliere tra le due teorie… beh… forse sceglierebbe quest’ultima…
Non credo che chiunque abbia in mente una mezza mela sia per forza incompleto…
Credo, piuttosto, che quando scegliamo delle parole… delle figure… lo facciamo per un motivo…
E’ palese che l’essere umano sia incompleto senza qualcuno che possa sentire legato a sé, qualcuno a cui dare e ricevere amore in modo incondizionato e totalmente “esclusivo” (badate bene al termine virgolettato)…
Quando amate… quando amate veramente non sentitevi colpevoli di nulla… se qualcuno vi addita come peccatrici? Beh… potrebbe benissimo non essere la parte mancante della vostra vita…
L’amore non è ricoprire una falla della vita… Non è sfuggire alla solitudine…
L’amore è altro… l’amore è pensare insieme… ridere per un sorriso dell’altro… comprendere i propri caratteri… venirsi sempre incontro…
L’amore, forse, non va cercato…
Anzi… ne sono certa… l’amore non dovete cercalo… è LUI che troverà VOI… e quando lo farà sarà così devastante e violento (positivamente parlando) da farvi capire di essere rinati…
Un giorno vi sveglierete felici… felici da fare invidia… sorridenti da sembrare paralizzati… dolci da far venire il diabete… ma capirete che avete finalmente… VOLTATO PAGINA…
Baci “malefici” a tutti… o quasi tutti…