Sono trascorsi due anni da quando, una mattina, come sempre, dando un occhio a tutte le notizie mi sono imbattuta in qualcosa di sconvolgente e doloroso. Il cuore, il grande cuore, dell’avvocato Ina Moscuzza aveva cessato di battere improvvisamente a soli 48 anni.
Mi permetto di scrivere in prima persona queste righe in quanto, l’avvocato Moscuzza, era il mio legale. In lei, durante tutti questi anni, avevo trovato un forte punto d’appoggio. Una spalla su cui piangere (e mi ha visto farlo tante volte). Una donna forte e con carattere da vendere. Una donna con la “d” maiuscola. Una donna che ha lottato per le donne vittime di maltrattamenti.
Era fiera e felice del lavoro che svolgeva efficientemente. Era fiera e felice della sua splendida famiglia. Elegante. Bella. Colta. Sorridente. Una donna come poche. Dedita alle attività di volontariato viene ricordata, ancora da tutti, come una donna umile e sempre disponibile con tutti. Leggo ancora quando, per questioni di velocità, comunicavamo via mail. Rido ancora quando mi telefonava sorridente per le “nostre” battaglie vinte.
Quel 31 ottobre del 2011 è cambiato qualcosa per me, per la mia famiglia e per questa città (ne sono certa). E’ scomparsa una grande professionista. Ora le mie battaglie legali sono affidate al suo grande marito. Entro ancora dentro quello studio e, immancabilmente, giro gli occhi dentro quella stanza come per salutarla… e mi manca… mi manca non vederla, lo ammetto… ma la voglio ricordare ancora una volta dietro quella scrivania. Seduta nella sua poltrona verde. Con uno splendido tailleur e immersa nelle sue mille pratiche. Ancora una volta… “Arrivederci avvocato. L’abbraccio… a presto”.