…UN SOFFITTO BIANCO CON DEI PALLINI MARRONI

posto-letto-ospedale

posto-letto-ospedaleLei ha un maglione rosso. I capelli grigi…come il tempo che passa.

È curva. Apre con attenzione i piatto dove è riposto il cibo. Inserisce una cannuccia dentro una piccola bottiglia d’acqua. Sorride. Prova a sorridere mentre le sue mani tremano.

È una moglie. Credo abbia circa ott’anni.

Lui è in un letto. Ha una flebo e dei tubicini
al naso. Ha le mani gonfie, quasi consumate. Dalle sue labbra asciutte escono solo sospiri di dolore…lamenti. E’ un marito. E’ sicuramente più grande d’età rispetto alla moglie.

Guarda il tetto bianco decorato con dei piccoli pallini marroni. Si lamenta…le piaghe fanno male. Ma forse, il dolore più grande, non posso percepirlo. Fissa il tetto e poi la moglie. La guarda come se volesse dirle qualcosa…poi chiude gli occhi…gira lentamente il volto e ricomincia a guardare il tetto…forse nel tentativo di fissare il cielo!

Lei lo guarda…con gli occhi dell’amore. Un amore che oggi non esiste più. È suo marito ed è fiera di lui. Lo guarda e gli racconta tutto quello che le passa in mente. Le fa male la schiena…stare tutto il giorno in piedi è difficile.

Faccio roteare i miei bracciali tra le mani. Sono seduta su una sedia e un gesto isterico mi accompagna. Faccio scivolare il tallone dalle ballerine. Non riesco a sorridere in questo momento. Penso a mille cose.

Penso a come sia difficile gestire certe cose. Penso a queste due figure…un uomo e una donna e al loro passato. Penso a quando, magari, da giovani correvano insieme, spensierati, in un prato. Penso a quando avranno fatto “l’amore” la prima volta. Penso a quando si saranno sposati felici. Penso ai loro litigi…alle loro incomprensioni ed a come il rispetto l’uno dell’altro li abbia portati a questo punto. La moglie lo illude…gli dice che domani porterà per lui un arancino e in cannolicchio di ricotta.

Sorrido ora…perché penso che forse…tutto quello in cui non credo esiste. Malefica ha un cuore fragile il realtà.

Certe cose mi bloccano il cuore. Mi stringo stretta nel mio impensabile. Vado a mangiare qualcosa. Prima di andare a letto metterò online queste righe per voi è per me…perché lei…la forza della scrittura è l’unica arma che mi abbia mai salvata!

Baci “malefici” a tutti…o quasi tutti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *