E al trentesimo giorno di quarantena sono tornata. Torno e vi prometto che resto. Torno perché dopo una lunga diretta pomeridiana per “Connessioni Solidali” dove abbiamo parlato di donne, l’ho promesso a Luana. Trenta fottuti giorni di reclusione in casa e tutto cambia. Se mi avessero mai detto di scrivere, da giornalista, di un fatto così grave probabilmente non ci avrei mai creduto… eppure è successo. E’ successo lasciandoci tutti senza fiato.
Sono giorni di dolore e sofferenza. Giorni durante i quali manca l’aria e il respiro si fa corto. Giorni dove ci sentiamo talmente scoordinati da alternare momenti di gioia e momenti di estrema tristezza. E’ tutto strano. Tutto nuovo. Tutto così surreale. Strade vuote. Distanze di sicurezza. File interminabili al supermercato per la spesa. Sguardi di sospetto e tutto quello che facevamo a meno di un mese addietro sembra già un sogno.
Beh… probabilmente abbiamo sempre preso sottogamba la nostra quotidiana e ordinaria follia e scompostezza dandola quasi per scontato. Quello scontato che in questo momento ci manca più dell’aria. Quei piccoli gesti che ci hanno sempre fatto sentire vivi e che non abbiamo mai assaporato al 100%. Quei piccoli gesti che in questi giorni sogniamo come una fiammella che fa riaccendere i nostri sorrisi.
Oggi chiudo così. Domani vi parlerò di Donne e di donne. Io ci sarò e spero anche voi…
Baci Malefici a tutti… o quasi.
Dimenticavo… #restateacasa