Manco dal mese di febbraio. Silenzio. Eppure le parole non le ho perse mai… sono sempre pronte a girare tra la mente escludendo però la tastiera.
La verità è che mi sento molto stanca. Si dice che nella vita, con il trascorrere del tempo e con gli schiaffoni che si prendono, il cambiamento è sempre alla porta. Non sono certa che un vero e proprio cambiamento ci sia stato in me. Ma sono sicura di essere diventata molto più silenziosa. Molto più attenta alle piccolezze che prima sottovalutato (sia in positivo sia in negativo). Sorrido molto meno. E dagli occhi scendono con più facilità lacrime anche solo per un film.
Pensavo di essere una donna di ferro, una tutta d’un pezzo e invece… non era proprio così la storia. L’ansia mi tiene la mano da brava compagna di vita. Alle volte per respirare bene devo gonfiare il petto e prendere più aria possibile e non sempre è una cosa facile.
Mi guardo allo specchio e paradossalmente vedo un’altra donna. Più dura nei lineamenti, nello sguardo e nel giudizio. Qualcuno oggi riderebbe dicendomi: “eri già una marescialla” ed io come sempre m’incazzerei come una iena.
Ho capito che troppe volte ho messo da parte me stessa per il bene degli altri. Ho capito che non si vive per accontentare gli altri. Ho capito tante cose in giornate di silenzio. Ho capito che il silenzio mi è servito per osservare tutto e tutti e scrutarne movimenti, gesti e parole… qualsiasi parola.
Ho sentito cazzate su cazzate… tranne la parola magica: “come stai?”.
Eppure era l’unica cosa che avrei voluto sentire immersa nei miei silenzi. Ma io quei silenzi li ringrazio. C’è chi li ha sopportati e chi no. Ed io? Io niente, ho davvero compreso tante cose in questi mesi di silenzi e sto continuando a comprende tante cose.
E… STO!