Giorno 2 è passato. Sono tesa da giorni. La mia schiena chiede pietà e forse la chiede anche la mia mente. Come ventidue anni fa giorno 2 era domenica… una domenica che mi ha segnata prontamente. Una domenica che mi ha completamente lacerato il cuore.
Il 2 febbraio è la festa della “Candelora”. Quaranta giorni spaccati dalla nascita di Gesù. La festa luce… una luce che per me si è spenta proprio in quel giorno, In chiesa, da ventidue anni, raccolgo dei lumini che si accendono e vengono benedetti. Per me il 2 febbraio resterà per sempre un giorno che trascorrei buttata a letto a fissare il soffitto in silenzio. Un giorno dove perdo completamente le difese. Del resto ventidue anni addietro, in quel giorno, ho perso quello che per me era un fratello.
Pioveva ieri. L’unico rumore consentito al mattino, come sempre, è il rumore della macchinetta del caffè… che scandisce il tempo. Un sigaretta e via. Sono lunatica… impulsiva… paranoica… pesante… eccessiva… o tutto o niente. Non ho mezze misure e nella vita ho sempre fatto tutto quello che mi è saltato in mente senza pensarci troppo. Perché pensare troppo ti fotte… ti fotte di brutto.
Era troppo tempo che non andavo a trovare mio “fratello” dove riposa… ieri ho afferrato le chiavi della sua cappella e sono andata… Ho comperato girasoli. Chi mi conosce è consapevole di quanto io detesti i fiori. Sono una specie di Morticia Addams ma i girasoli mi aprono il cuore… mi illuminano. E ieri ne ho presi tanti… ho messo la borsa a terra. Mi sono seduta, rannicchiata sul pavimento, ed ho fumato la mia solita sigaretta lì, con lui… come se il tempo si fosse fermato. Come se la vita si fosse bloccata a quando eravamo insieme a fare cazzate. Lui, Salvatore… è stata la persona migliore che io abbia mai conosciuto… bella dentro e fuori…
Quando cresci insieme ad una persona è così… e noi eravamo così… due folli. Due menti perverse ma sempre unite. Le telefonate ad orari improponibili. Il suo “posso dormire nel letto accanto a te?” e nonostante lo detestassi perché russava da morire e per addormentarsi doveva attorcigliarmi una ciocca di capelli non riuscivo a dirgli di no.
Ieri fissavo una sua foto e pensavo a come sarebbe stato oggi. Ma pensare troppo, come ho scritto, non fa bene e quindi ho smesso in fretta. Cioè… non è che io non sia un essere pensante eh? Anzi… ma piuttosto valuto parecchio e prendo atto di tutto quello che mi circonda. Alle volte silenziosamente alle volte facendo un casino da stadio.
Avevo voglia di ricominciare a scrivere e l’ho fatto… regalandovi ancora un pezzetto di me… prometto che torno presto… perché ho davvero tante cose da raccontare.
Vi bacio tutti… anzi no, proprio tutti no! Perché alla resa dei conti ricordatevi che a scrivervi è sempre Malefica.