E poi non riesci a dormire. Non riesci a dormire perché nella tua mente si accavallano l’inferno dei pensieri.
Non riesci a dormire e ti rigiri nel letto perché ti senti maledettamente impotente. Non riesci a dormire perché quando ad andare via, è un ragazzo hai sempre i brividi che ti corrono veloci per la schiena.
E non sai che fare. Resti così… con gli occhi aperti a pensare… anche se tu… quella persona non la conosci per niente.
Pensi e ti si gela il sangue… pensi a quando quel dolore ha bussato alla tua porta.
Una telefonata ti avverte, dopo che hai trascorso una serata tra risate e cazzate, che un ragazzo è morto con un incidente.
Un incidente autonomo che ha strappato, ancora una volta, la vita a un giovane e il cuore a famiglia e amici.
Così l’ennesima vittima della strada è andata… in silenzio.
Aveva solo 24 anni. Giovanni Carnevale percorreva viale Teracati in direzione nord a bordo della sua moto quanto intorno alle 23.55 di ieri notte, all’altezza dell’incrocio con via Costanza Bruno (per cause ancora da accertare) ha perso il controllo della sua moto battendo la testa, presumibilmente, sull’asfalto.
Giovanni indossava il casco. Ma, come in altri incidenti, proprio quest’ultimo non è riuscito a contenere il duro impatto spaccandosi.
Ero appena salita a casa quando è arrivata la notizia. In piagiama… struccata… tra le mie coperte… ho pensato tutta la notte a un giovane che non conoscevo.
Un giovane che è andato via troppo presto. E ora cosa resta? Resta il silenzio… resta il bisogno di chiarezza… una chiarezza che non riporterà di certo Giovanni in vita per la sua famiglia e i suoi cari.
Forse è meglio che resti il silenzio…
Il silenzio come segno di rispetto verso un giovane che ha lasciato questo mondo troppo presto…
Di Giovanni conosco solo il nome e che era il titolare di una panineria sita in via Tisia… ma ho conosciuto anche il sorriso nelle mille foto che i suoi amici stanno inserendo sul più noto social network. Una bacheca dove si susseguono messaggi increduli di dolore. Messaggi d’affetto e messaggi duri contro la vita e il destino… contro la “morte”.
Nient’altro…
Quali erano i sogni di Giovanni?
Che cosa avrebbe voluto realizzare nella sua vita?
Non conosco nient’altro… ma mi è bastato per far riaffiorare, nella mente, ricordi di giorni strazianti della mia vita… non importa quanto io abbia dormito… non importa se il mio sorriso si sia spento… non importa se io Giovanni non lo conoscevo…
Resto il silenzio… ma avevo bisogno di buttare giù quattro righe su questa “bastarda” vita che ti sbatte, contro e ti lascia inerme… impotente…. attonito…
Ti lascia spettatore di un film che non puoi portare in dietro e bloccare…
Spettatore di un film del quale non puoi cambiare il finale…
Oggi vi lascio così… sono glaciale… lo riconosco… ma non posso farci nulla!
Nessuno sottofondo musicale… nessun bacio “malefico”…
Vi lascio con il volto di un giovane che ci ha lasciati… e vi lascio riflettere sempre sul valore della vita…
Ciao Giovanni… riposa in pace…