“Che confusione… intorno a me… è quasi come… dopo una bomba…”
Mi andava di aprire così questa mattina. Finalmente punti levati… preso il solito cappuccino e fumata l’immancabile (è un danno lo riconosco) sigaretta!
Il vento ha spazzato, quasi, a voler pulire… gli eccessivi (forse è una parola troppo moderata) “santini” elettorali che hanno invaso Siracusa negli ultimi giorni… (soldi buttati al vento… e facce da TSO).
Oggi aprendo il giornale la prima notizia che mi ha fatta sorridere (grazie al cielo) è stato proprio il super concerto di ieri… il ritorno del comandante… di Vasco… che ha urlato più di una volta… “SIAMO VIVI” (grazie Kom… senza di te… forse non sarei riuscita ad andare avanti)…
Successivamente… il solito conato di veleno verde… una madre minorenne… ha lasciato o meglio ha gettato il neonato (dopo averlo partorito) dentro un bagno pubblico a Pechino (cazzo… se non riuscite a sopportare l’idea che un figlio possa sconvolgere, in positivo, la vostra vita… fatevi chiudere a vita… non sarebbe una cattiva idea).
Mi voglio soffermare, però, sul fenomeno letterario che in meno di un anno ha inghiottito l’Italia e non solo…
Qualche tempo addietro orde di bambini avevano perso la verginità letteraria per mano di un piccolo maghetto con gli occhiali rotondi. A seguire è stata la volta delle teenager che si sono accostate alla lettura grazie alla saga sui vampiri. Dopo di questo il nulla. Forse si è passato a fare cose molto più strane piuttosto che leggere un buon libro. Ci troviamo, ora, a parlare di quello che sembra essere il fenomeno “letterario” del momento. “Cinquanta sfumature di grigio”.
Il caso editoriale a firma di James E.L. Sicuramente non ci troviamo davanti un testo scritto da Oriana Fallaci o da Paulo Coelho. La scrittura è scorrevole e priva di un linguaggio forbito. Sin dalle prime battute, infatti, l’autrice dimostra uno stile scolastico, banale e privo di qualunque pathos, si dilunga per la maggior parte del tempo in descrizioni poco incisive e superflue e il linguaggio usato è superficiale e privo di originalità.
La narrazione spesso si perde nella descrizione di eventi non importanti ai fini della storia. Un libro non per ragazzini (beh… loro ne sanno comunque più di noi pseudo adulti), ma per grandi.
Le emittenti televisive sembrano essere impazzite programmando veri e propri speciali su “Cinquanta sfumature di grigio”… il libro del peccato. Sono stati interpellati sessuologi e chi più ne ha più ne metta.
L’indignazione è calata su questo testo formato-famiglia di “scopate sadomaso”.
Ma è davvero così? Curiosa e non riuscendo a trovare un testo che rincorro ormai con vaghe speranze ho deciso di imbattermi in questa “particolare” lettura. Inizialmente sconsigliata da opinioni nei vari social network e anche della libreria (forse anche per questo) ho deciso di iniziare a leggere la saga (si… perché dopo “Cinquanta sfumature di grigio” seguono “Cinquanta sfumature di nero” e “Cinquanta sfumature di rosso”).
Inizio così in una lettura scorrevole anche se non eccelsa. Mi imbatto subito nei due personaggi: Anastasia Steele, una studentessa universitaria di 21 anni e il potente e ricchissimo Christian Grey. La vita dei due si incontra e da quel giorno iniziano a frequentarsi, entrambi attratti fatalmente l’uno dell’altra, ma la giovane e inesperta Anastasia dovrà confrontarsi con i lati oscuri di quell’uomo tanto misterioso: la ragazza, estranea fino a quel momento a qualsiasi rapporto con l’altro sesso, si trova catapultata in una realtà di erotismo e perversioni sessuali mai immaginate prima.
Ed ecco che inizia lo scandalo!!! Ebbene si…. piuttosto che focalizzare la nostra attenzione su come si stiano evolvendo i canoni di lettura dello standard umano… ci fossilizziamo e sgraniamo gli occhi, quasi inebetiti, al solo leggere la parola sadomaso. Master o Mistress. Slave. Frustini. Flagellatori. Cunei. Palline Ben Wa e qualche altro giocattolo erotico ci rendono quasi complici di una moralità che non ci appartiene.
Qualcuno ha anche provato a definire questo libro come lo specchio delle donne (?) che assetate di denaro rincorrono gli uomini facoltosi accettando di sottostare alle peggiori porcate! Ma questo libro non tratta proprio questo argomento. Anzi… la graziosa e virginea miss Anastasia Steele sembra quasi impossessarsi del ruolo di dominatore che appartiene (?) a mister Grey soggiogandolo nel gioco erotico. Se il povero Christian (vittima di violenze da bambino che non gli hanno consentito dei rapporti umani proprio semplicissimi) sembra essere vittima della “stanza rossa” (quella dei giochi giusto per intenderci) e dopo aver provato il sentimento dell’amore vuole a tutti i costi abbandonare i suo ruolo da dominatore per abbandonarsi al “sesso alla vaniglia” (quello normale, ecco) la tenera Anastasia non molla la corda (eh… scusate il gioco di parole) e prende le redini di un rapporto altalenante tra il sacro e il profano.
La lettrice romantica ama lo stereotipo dell’uomo bello e pericoloso che innesca l’istinto da crocerossina e salvatrice di ogni donna. Generalmente il lato oscuro del protagonista maschile è da associarsi ad uno stile di vita non convenzionale, ad un passato turbolento e situazioni simili. In “Cinquanta sfumature di grigio” la James si spinge oltre, Christian infatti all’apparenza è un uomo perfetto: ricco, bello, potente e filantropo e la sua “pericolosità” si esprime solo in campo sessuale e nel rapporto di coppia. Questo elemento non può che solleticare la lettrice, visti i continui intermezzi erotici presenti, che sentirà, come la protagonista, il desiderio di portare il rapporto ad un livello più classico ed elevato. Il rapporto Dominatore/Sottomessa non diventa così un rapporto assoluto della coppia ma solo un gioco erotico limitato ad una stanza specifica della casa.
Nulla di così scandaloso, quindi, per un fenomeno letterario che sta spopolando vendendo oscenamente copie nel mondo. Questi “romanzi” non sono così fortemente legati al sesso se si parte dal presupposto che sembrano uno studio sui comportamenti umani e sulle manie dell’uomo (dettate anche dai vari problemi del proprio vissuto)! Che dire? Sembra strano che molti commentino senza neanche aver letto e sembra altrettanto strano pensare che la parola sesso oggi (oltre a far vendere copie su copie) scandalizzi così una generazione che, con dati alle mani, sembra quasi essere “impermeabile” a certi argomenti. Si tratta di un semplice caso editoriale ieri come oggi. Negli anni 50 “I racconti di Anais Nin”; negli anni 60 “Emanuelle” di Emanuelle Arsan; negli anni 80 “Paura di volare” di Erica Jong; negli anni 90 “L’età di Lulù” di Almudena Grandes e nel 2012 “Cinquanta sfumature di grigio” di E. L. James.
Dopo questo… nella mia mente… la confusione si fa spazio… penso e mi domando…
Ma le gente non riesce più ad accontentarsi dell’amore?
Si… l’amore… quello classico…
L’amore che fai in un letto con una persona per la quale provi dei sentimenti?
L’amore che fai guardando negli occhi il “tuo” uomo?
L’amore fatto di baci e abbracci…
L’amore che quando finisci… ti rinchiude dentro un abbraccio?
No… troppo semplice… troppo classico…
Oggi si cerca sempre di più…
Oggi se non fai qualcosa di diverso sei strano… tagliato fuori…
Sapete che vi dico? Evviva l’essere antichi… Evviva il “sesso alla vaniglia”…
Buona giornata a tutti amici… buon inizio settimana…
Baci “malefici” a tutti… o quasi tutti…