Fumo! Fumo tanto oggi. E ascolto musica classica per provare a calmare i nervi. Oggi non voglio scrivervi dei problemi di tutti i giorni. Voglio scrivere di indignazione e di rabbia. Cari amici… se qualcuno è ancora scandalizzato dalla lettura di “Cinquanta sfumature di grigio” solo perché si parla di sesso sadomaso… non ha capito bene dove viviamo. Il sesso resta chiuso tra le quattro mura di una casa… e viene svolto da persone consenzienti e consapevoli….
Quello di cui vi parlo no!!! In ventotto anni della mia vita non ho mai visto una scena tanto cattiva e piena di odio. Non ho mai visto portar via nessun boss mafioso, nessun politico, nessun arrestato o condannato con la stessa ferocia con cui è stato portato via un bambino di soli dieci anni. Urla… si dimena… cerca di scappare davanti alla sua scuola elementare (nel Padovano)… ma i poliziotti, senza sprecare parole o tentare di calmarlo, senza un minimo gesto di dolcezza, lo sollevano e lo portano via di forza… trascinandolo. Questa è la storia di Leonardo… e Leonardo non è un boss mafioso ma solo un bambino vivace e intelligente…colpevole? Colpevole di essere finito dentro la guerra tra i suoi genitori. Allontanamento coatto disposto dalla corte d’Appello di Venezia che ha tolto la patria potestà del piccolo alla madre, dandola al papà dopo anni di battaglie legali. Proprio alla donna viene indicata come una delle cause per le quali il bimbo non aveva riconosciuto nel padre la figura genitoriale. Le viene imputata «la netta ostilità» all’attuazione del dispositivo dei giudici. «Gli incontri del bambino con il padre– scrivono – sono stati del tutto sospesi per iniziativa della madre dal settembre 2010. Sono ripresi solo l’8 febbraio 2012, in uno spazio neutro a Padova, con l’assistenza di un educatore». La polizia esegue gli ordini (le SS eseguivano gli ordini e vigeva in Nazismo)? Non mi soffermo a parlare su questo comportamento ignobile delle forze dell’ordine che, troppo spesso, indossando una divisa dimenticano il senso dei valori umani. Voglio parlare delle famiglie. Fare un figlio è la cosa più semplice del mondo… tutti ci riusciamo… ma crescerlo non è altrettanto semplice. L’amore tra due persone grandi può finire… ma tutto quest’odio… da cosa viene determinato? Due persone che hanno un figlio, nonostante una separazione resteranno sempre unite da qualcosa ancora più grande dell’amore. Una guerra si può fare… certo.. per un mobile… per delle sedie… per i regali nuziali… ma un figlio? Un figlio non è un oggetto. Un figlio non puoi sposarlo dove vuoi… un figlio è un essere umano con sentimenti che vanno oltre la stupida guerra tra genitori incoscienti. Un figlio vive, già, un malessere di una separazione e non bisogna turbare ogni singola giornata più di quanto sia già pesante da vivere. Un figlio, purtroppo, vive il dolore e il disagio dell’incapacità dei genitori di gestire i rapporti umani. Un figlio… vive giorni di guerra chiudendo gli occhi e tappando le orecchie guardando nel buio… un figlio vive nel terrore che la propria guerra non terminerà mai. A questo nobile padre… vorrei spiegare che strappare un figlio alla ex moglie… non è amore… è solo un dispetto…. un segno di potere… una sorta di trofeo vinto durante infinite battaglie legali. L’amore è altro. L’amore non è questo. E se non siete capaci di gestirlo… non fate figli… per l’amore del cielo… piuttosto comprate bambole di stoffa nei negozi di giocattoli. Detto questo vi lascio… e non vi bacio come al solito.
Oggi sono troppo Malefica… Malefica e basta! Quindi vi saluto con la foto del piccolo Leonardo che, a dieci anni, ha vissuto questo… tutto questo… augurandomi che non sia solo l’inizio di un lungo e doloroso calvario.